Ormai l'arte della pizza si sta professionalizzando sempre di più. L'ondata nata dalle pizze 2.0 e dalle innovazioni portate dai maestri Coccia, Pepe, Salvo, Vuolo e Iervolino sta spingendo molti pizzaioli a studiare in maniera più approfondita farine ed impasti, in modo da raggiungere i risultati migliori per le loro pizze.
Una serata di luglio sono stato invitato a partecipare ad una serata in cui un maestro di farine ed impasti, il dott. Salvatore Kosta e un maestro pizzaiolo, Mauro Autolitano della pizzeria Totò e i Sapori di Acerra - di cui vi ho parlato qui Pizzeria Totò e i Sapori - hanno unito le loro forze ed idee per provare delle nuove proposte da fornire in futuro ai clienti.
Ecco quindi che il dott. Kosta ha portato una decina di panetti - alcuni con una lievitazione di 12 ore, altri di 20 ore - realizzati con farina per pizza in teglia "Di Marco", la quale avendo un blend di farine di frumento, riso, mais e biga essiccata ha reso il risultato finale davvero ottimo.
Il maestro Autolitano poi ha aggiunto agli impasti la sua arte, creando pizze morbide, sottili al centro con cornicioni perfettamente alveolati e, soprattutto, digeribilissime!
Pizze che hanno suscitato l'entusiasmo degli ospiti presenti che hanno potuto assaggiare le creazioni di Mauro e Salvatore.
Una serata che è trascorsa piacevolmente parlando di impasti, di lievitazione, di autolisi, di trucchi del mestiere, ma anche e soprattutto di passione, perchè sono convinto che senza passione per il proprio lavoro, un pizzaiolo che sperimenta si trasforma solo in un chimico senza cuore!.
Grazie quindi a Mauro e Salvatore per la bella serata, invitandovi sin da ora a partecipare ad una delle prossime serate che saranno organizzate.
Alla prossima!
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