lunedì 15 settembre 2014

Pizzeria "Sorbillo"

Pizzeria "Sorbillo"
Via Tribunali 32 - Napoli


Ci sono dei nomi a Napoli che si legano indissolubilmente ad un qualcosa. Ed uno di questi nomi è senza di dubbio quello di Sorbillo.
Gino Sorbillo in particolare insieme a Enzo Coccia, Franco Pepe e Guglielmo Vuolo è l'artefice del rilancio internazionale della pizza napoletana. 

Grande personaggio mediatico, figlio di una famiglia con  ben 21 pizzaioli, Gino ha saputo riprendersi alla grande dal grave incendio che colpi la sua pizzeria nel 2012.

Oggi la pizzeria di via Tribunali è una macchina da guerra che sforna circa 1200 pizze al giorno e, come se non bastasse, Gino ha aperto un altro locale, la "Lievito Madre" nella splendida location di via Partenope e a breve ci sarà l'apertura del nuovo locale a Milano, che sarà gestito insieme a  Gennaro Salvo (altra colonna della pizza napoletana), che oggi,  lo assiste nel locale del centro storico.


Recente è la vittoria della pizzeria Sorbillo del "Campionato della Pizza Napoletana" organizzato dal Mattino, a testimoniare che la pizza di Gino è di sicuro la più apprezzata dai napoletani. 

E a testimoniare tutto ciò basta vedere le file di gente (turisti, gente del quartiere e clienti da tutta Napoli) che da mezzogiorno si accalcano fuori dal locale, per gustare le specialità di Gino.

Si perchè la pizza di Gino Sorbillo è, e sarà sempre, la pizza del popolo. Una pizza che nonostante l'altissima qualità dei prodotti utilizzati è ancora alla portata di tutti.



Ogni pizza del menù ha il nome di uno dei parenti di Gino. Io in particolare ho scelto la Nonna Carolina, realizzata con mozzarella di bufala dop, pomodorini del piennolo e pesto all'olio di oliva Panizza: una pizza dal sapore deciso e delicato al contempo, che nonostante le dimensioni "a ruota di carro" risulta leggerissima, frutto della ottima levitazione dell'impasto.







Insomma... complimenti a Gino e a tutto il suo staff per quello che sta facendo per la pizza napoletana in Italia e nel mondo.... Ad maiora, Gino!

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